venerdì 26 aprile 2013

che felicità, my happiness.

Creamy lo cantava.
Lei.
Con i suoi capelli lilla acconciati in quel modo improponibile e il vestitino che chissà come mai il Moige non avesse nulla da ridire.
La felicità.
L'essere personefelici.
Quanto meno persone che si impegnano ad esserlo.
Ma.
Mai considerata l'idea che come nasciamo con il gene che determinerà la statura, il colore degli occhi, la sericità dei capelli... e tutti i dettagli fisici, si possa nascere con il gene o meno della felicità?
Io me lo chiedo.
E di più.
Io sono convinta che solo alcune persone possano aspirare alla felicità nella vita.
E sono convinta che la felicità non dipenda dal tuttointorno.
Sono certa, che gli eletti, abbiano dentro loro stessi una sorgente di gioia.
Che zampilla e bagna di sereni getti la loro anima.
E li fa felici.
O quanto meno, pronti e recettivi alla felicità.
Come mai una persona (quando per "una persona" intendo me, nel caso specifico) passa parte del proprio tempo a tirarsi simili seghe mentali?
Perché a questa persona viene chiesto di essere felice.
E di più.
A questa persona si rimprovera di non essere felice.
Come se la felicità fosse una libera scelta.
Si.
Forse.
Forse si potrebbe dire
"scelgo di essere felice".
Forse durerebbe un giorno.
Forse una settimana, volendo essere proprio ben disposti.
Forse ci si sfinirebbe nello sforzo di mantenere un elevato e adeguato standard di felicità.
La felicità non è roba per me.
Questo non significa che io non sappia divertirmi, che non voglia divertirmi.
Solo.
Io non credo di avere il gene della felicità.
Sono decadente.
Non dal punto di vista fisico. Mai come in questo periodo sono tutto fuorché decadente.
(nota di ironia facile. sorridiamo tutti.)
Sono incline alla malinconia.
Ma soprattutto.
Allo struggimento.
E ho tutto perché si possa pretendere da me che io sia una persona felice.
Probabilmente è addirittura irritante agli occhi di molti, che io liberamente dica di non essere felice.
E io voglio dire di non essere felice.
E desidererei che questo non fosse vissuto come una bestemmia o il non riconoscere le fortune che indubbiamente ho.
Non vorrei che il mio tuttointorno, lo vivesse come un'essere irrispettosa e irriconoscente.
Io non sono nessuna di queste cose.
Non sono irrispettosa.
Non sono irriconoscente.
Non sono capricciosa.
Non sono egoista.
Non sono difficile.
Non sono nemmeno romantica.
Quindi.
Creamy può cantare anche a sguarciagola, dimenticando la grazia con la quale l'hanno disegnata; che io alla puttanata che tutti possiamo essere felici non ci credo.
E voglio poter dire di non essere una persona felice.
E che la mia malinconia non sia cosa di cui indignarsi.
Grazie.

ps: vedo che il Moige nasce nel 1997. Come dire. A Creamy è andata bene perché è datata.

3 commenti:

  1. Cosa vuol dire essere felici?
    Sai forse chi crede di esserlo, nemmeno lo e'.
    Non sono neanche convinto che abbiamo tutti lo stesso concetto di felicita. Io ad esempio direi che non si puo' essere felici in generale: felici per qualcosa si.
    Stesso l'essere infelici, per qualcosa.
    Diversa e' la malinconia, la serenita', eccecc, quello sfondo emotivo, si puo' dire? Quelle si, possono star li e non le comandi, e forse fanno parte di te, sono te.
    Devi cambiare te.
    Masformarti :)

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  2. c'è un che di stridente e perverso nel pensare che si possa agire consapevolmente sul proprio "sfondo emotivo".
    Se educate, le emozioni non sono più tali.
    una volta rese consapevoli, nel senso di "ragionate", è come averle uccise un po'.
    forse è questo che mi rende non propensa alla felicità.
    il ritenere che l'emozione ha solo bisogno di essere riconosciuta.
    Qualsiasi altra cosa, la uccide.
    La stanca.
    la fa finta.
    masformarsi non significa essere felici.
    La masformazione non è certo che porti alla felicità.
    Nella masformazione ciò che conta è come avviene il cambiamento.
    e basta.
    grazie però.

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  3. Hai ragione.
    Niente di consapevole, di cercato: se cambi, le emozioni evolvono.
    Il come non lo si decide.

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