sabato 27 aprile 2013

james frey.

Va detto che la c.
(dove c. sta per "mia sorella")
ha un fiuto incredibile per i libri.
La c. vive in mezzo ai libri quasi da sempre.
La c. sceglie libri molto spesso impopolari (non nel senso di "ma che brutto libro impopolare", ma nel senso "e dove saresti andata a prenderlo sto libro qui?")
e quasi mai sbaglia.
Quasi mai.
La c. decide quali libri io possa o non possa leggere.
Di più.
Quali libri io debba o non debba leggere.
... non sono sempre una discepola scrupolosa, però le do più di qualche soddisfazione...
La c. l'anno scorso aveva sullo scaffale in cucina, un libro stropicciato dell'acqua che uno dei suoi "enne" bimbetti aveva rovesciato.
La c. vede che io prendo il libro.
La c. me lo toglie di mano e dice
"Non lo puoi leggere questo libro qui. Non adesso."
Ora.
Non lo puoi leggere questo libro qui. Non adesso.
è come dirmi
se vuoi te lo presto.
Ma siccome io della c. mi fido e so che lei ci vede lungo, lascio che rimetta il libro sullo scaffale
e simulo anche un certo disinteresse.
La c. che non si mangia la foglia del malcelato disinteresse, torna a casa dal lavoro e mi porta un libro
che
"Comincia da questo."
E io comincio.
E comincio da
"Buongiorno Los Angeles" di James Frey e mi innamoro.
Capita che quando mi innamoro divento compulsiva.
L'estate precedente avevo avuto una liaison appassionatissima con un certo Pennac di cui nulla mi è rimasto sconosciuto.
Insomma.
Anche di Frey mi innamoro.
E di Frey mi mangio tutto come se non ci fosse un domani.
E l'unica disciplina che mi impongo è quella di tenere per ultimo il
"Non lo puoi leggere questo libro qui. Non adesso.", che Frey ha intitolato "L'ultimo testamento della Sacra Bibbia".
Non vorrei tediare oltre.
Solo dico
che Frey è un genio.
La genialità sta nel fatto che scrive davvero.
Cioè.
Scrive che nemmeno ti pare di leggere.
Hai l'impressione di essere seduta vicino a lui che ti racconta.
E le cose che dice le senti.
Che siano dolorose
(va detto che non si distingue per essere una persona "immediatamente positiva", il buon James)
che siano una semplice descrizione, un solo dire, le senti.
E io ritengo che Frey sia una lettura necessaria.
E quindi spargo il Verbo.
Come la c. ha fatto con me, io faccio con voi.
Che la buona novella vi raggiunga e via aiuti nella masformazione.
Amen

ps: vi segnalo, per il puro gusto di farlo, che la c. una volta crede di aver fallito in maniera irreversibile regalandomi per il mio compleanno "Le case degli altri" della Picoult, innescando una compulsione che non si è esaurita finché non ho letto l'ultima riga dell'ultimo libro della suddetta autrice, esistente.

stupite pure della mia eterogeneità di letture. c'è n'è da dire. magari un altro giorno.
Adesso fate spazio a Frey.

Ciao

2 commenti:

  1. beh se devo essere sincera a me questa c. qui mi sta un pò sul culo..
    così in simpatia eh..

    RispondiElimina