domenica 5 maggio 2013

non è facile.

Non è facile.
Fare la blogger.
Santocielo due settimane oggi (e google mi ha indicizzata!... e sono soddisfazioni...)
e già sono qui che "piango la merenda".
E' che.
Davvero non è facile.
Mi piace un sacco, però.
Soddisfa la vanità,
placa le paranoie
invita all'introspezione,
ammansisce i furori.
Scrivere è bello.
Scrivere immaginando che altri leggano è più bello. 
Scrivere immaginando che altri leggano e trovino pure "lemiecose" (ehm...) interessanti,
è esaltante.
E più scrivo più scriverei.
Assolutamente corrispondente alla compulsione.
Le cose che mi piacciono, finisce che mi ingoiano.
Diventano loro me e io loro.
In un' indistinzione tra l'ossessionata e l'ossessione.
E la mia difficoltà è qui.
Che continuerei.
A scrivere.
Ma devo darmi la disciplina.
Un po' perché ho anche altro da fare
e un po' perché temo il ripetermi.
Rifuggo la ridondanza,
non mi piace l'idea di diventare scontata.
Quindi mi sono imposta la sospensione.
Eppure in testa ho continuato a scrivere.
E a immaginare.
Fare progetti.
Piccoli progetti.
Progetti sciocchi.
Progetti che alle volte mi guardo da fuori e mi pare di essere una bambina quando fantastica su cosa farà della propria vita
e immagina che non ci siano limiti.
Che basti desiderare fortemente,
a metà tra Cenerentola e la bimbetta che riceve per Natale lo schiaccianoci che poi la porta a ballare nel pese dei dolci
(... l'abbiamo letta solo io e la c. la versione della storia dove c'è la Regina Prugna Candita?...).
Mi piace questa esaltazione.
Mi piace stare qui.
In questo spazio che non c'è,
dove io vengo e faccio quello che mi pare.
E mi fa tanto piacere che mi facciate visita.
Magari uno di questi giorni mi organizzo
e metto all'ingresso uno di quelli zerbini orridi
ma che fanno subito casa.
Se preferite,
va bene anche scalzi.
Ciao.



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